Un aneddoto di famiglia la dice lunga quale appeal riscuotessero gli eventi mondani promossi dal Circolo di Lettura di Ales. Mia zia Verina Olla ricordava che sua sorella Ipazia, classe 1914, non dissimulò il disappunto per l’improvvida nascita il 7 gennaio 1935 di sua sorella Milena, mia madre. Il fausto evento aveva inevitabilmente compromesso la partecipazione di Ipazia ad un ballo organizzato dal Circolo; che in quell’anno poteva vantare ormai oltre quarant’anni di attività, essendo stato costituito, presumibilmente, nel marzo 1894, cioè 130 anni fa. Non disponendo, allo stato attuale delle ricerche, dell’archivio del Circolo o parti di esso (sebbene nella casa dei Matzeu in corso Cattedrale, che la vulgata paesana indica come sede abituale, un discendente, Michele Matzeu, ricorda una stanza denominata Archivio); o di informazioni che potrebbero essere forse reperite nell’Archivio Storico del Comune di Ales, essendo stato il primo presidente il Sindaco stesso, l’unica fonte che ne ricostruisce la genesi e la composizione è un articolo dell’Unione Sarda del 13 marzo 1894. “Anche qui si è costituito un circolo di lettura, di cui fanno parte tutti gli impiegati qui residenti, i consiglieri comunali e i signori tutti del paese. Si è soddisfatto così ad un sentito bisogno e nutriamo speranza che il sorgere del nuovo sodalizio varrà a stringere sempre più fra tutti i nostri concittadini quel legame di concordia che sono la felicità dei paesi civili. Al presidente del circolo fu eletto il cavalier Raimondo Coni, consigliere provinciale e ieri, in occasione della sua nomina, pronunciò un bellissimo e applauditissimo discorso di circostanza. L’inaugurazione ufficiale è fissata per il 14 corrente e si prevede che riuscirà una geniale festa.” L’articolo dice più di quanto appaia. La connotazione squisitamente laica del sodalizio e la successione, non casuale, delle categorie professionali rappresentate è rivelatrice del profilo della comunità. Ales era capoluogo di mandamento e in quanto tale sede di uffici periferici dell’amministrazione finanziaria (ufficio del registro e agenzia delle imposte) e giudiziaria (pretura) dello Stato, con conseguente congrua popolazione impiegatizia, perlopiù di origine non locale. I consiglieri comunali erano, secondo una locuzione allora in voga, “la parte più eletta” della comunità e i “signori tutti” la compagine residuale di maggiorenti fatta di nobili, proprietari terrieri, commercianti, qualche raro insegnante. La nota al “legame di concordia” forse fa riferimento ad alcuni episodi precedenti la nascita del Circolo, che avevano alterato il quieto vivere della cittadina. Il primo presidente non poteva che essere il cav. avv. Raimondo Coni (noto don Arramundu). Nato ad Ales il 9 ottobre 1840, settimo dei nove figli di Giuseppe Angelo Maria Antonio (Gesturi 1810 – Ales 1863) e di Elena Maria Luisa Coletta Ibba (Ales 1805 – ivi 1868), Raimondo è forse l’esponente più dinamico di una famiglia originaria dello scomparso villaggio di Atzeni, che nobilitata nel 1692 con Nicolò, acquisisce l’appalto della tappa d’insinuazione di Masullas, affermandosi come uno dei clan più influenti del territorio. Dopo la laurea in giurisprudenza a Cagliari nel 1865 Raimondo diversifica il suo operato in un orizzonte vastissimo di attività, come sindaco di lunghissimo corso dal 1885 al 1906 (anno in cui gli viene conferita dal Re l’onorificenza di Cavaliere della Corona), consigliere provinciale per i mandamenti di Ales, Baressa e Senis, carica condivisa con l’on. Enrico Carboni Boy, di cui fu fervente sostenitore, giudice conciliatore, subeconomo dei benefici vacanti di Ales, delegato scolastico mandamentale. Mario Carboni conferma che in famiglia “con i Coni c’era una vecchia e consolidata amicizia” ed Enrico Carboni Boy, il cui collegio elettorale era quello di Oristano, “aveva molti amici e molti grandi elettori in alta Marmilla”. Nel 1894 Raimondo Coni è certamente all’apogeo della sua fama, come comproverebbe un articolo del 26 luglio sull’Unione Sarda di assoluta accondiscendenza e referenza, pretestuosamente attinente l’indole degli aleresi: “Modesti per principio, poco o nulla si interessano di glorificare se stessi, tanto ciò è vero che il nostro egregio sindaco cavalier Raimondo Coni ha taciuto persino della lettera d’adesione ricevuta da Sua Altezza Reale il principe di Napoli per intitolare dal suo augusto nome il circolo di lettura … .” Forse uno spoglio più scrupoloso dell’Unione Sarda, degli altri quotidiani e periodici sardi potrebbe sortire ulteriori informazioni sul Circolo di Lettura. Allo stato attuale censiamo, a distanza di 17 anni dalla prima fondazione, un articolo sull’Unione Sarda del 16 dicembre 1911. “Sin dall’8 si è solennemente inaugurato il Circolo di Lettura, di cui si sentiva massimo bisogno in questo ambiente paesano, al solito di continua monotonia. E’ stata una festa per il paese tutto. L’inaugurazione nonostante il tempo non buono, riuscì oltremodo bella e sfarzosa. Ad essa partecipò quanto di più eletto e gentile possa enumerarsi nel nostro piccolo villaggio; numerosi sono stati soci che con grande slancio assecondarono una si bella e nobile iniziativa. Non mancarono tuttavia quelle poche e solite invidiuzze insensate: che a dir la verità, furono tenute in poco conto. La piccola banda musicale contribuì alla piena riuscita della festa. Parlarono applauditissimi il sindaco signor Spada, e diversi altri dei componenti dell’amministrazione dei Circoli. Anche il Clero cortesemente invitato era rappresentato. L’egregio sottotenente Turno, scusò la sua assenza con una letterina piena d’entusiasmo e d’augurio: altrettanto fece il pure il il cav. Don Raimondo Coni, la cui lettera, letta dal segretario, destò non piccolo entusiasmo per nobiltà delle idee e per il gran patriottismo che in essa venne riscontrato. Auguriamo una vita felice al nostro Circolo; ivi non odi, non invidie private, ma concordia, e pace! L’amministrazione di esso Circolo venne così eletta: Setzu Attilio – titolare postale, presidente; Porcu Efisio ex cancelliere, V. presidente; Zucca Giovanni, studente liceale, segretario; Falzoi Giuseppe, impiegato, consigliere; Meloni Giuseppe, impiegato, consigliere; Garau Giuseppe, negoziante, consigliere; Tatti Salvatore, negoziante, cassiere; Spano Emilio, orologeria, economo.” L’articolo è di sicuro interesse in quanto pone il dubbio se l’attività del Circolo dalla sua prima fondazione nel 1894 non abbia subito una drastica interruzione, dato che il corrispondente dell’Unione scrive di solenne inaugurazione e reitera l’accenno a non meglio definiti contrasti locali. Di rilievo la presenza del Clero “cortesemente invitato”, ma con omissione di nome e cognome dei rappresentanti; altrettanto dicasi per quelli dei Circoli. Infine l’organigramma dirigenziale del Circolo è utile per definire, in un ottica prosopografica, il milieu socio – economico di provenienza degli eletti. Sembra essere attestato un certo turn over nelle mansioni esecutive dell’organigramma dirigenziale. In un polemico articolo apparso il 20 luglio 1913 su Il Risveglio d’Italia, fra le varie cariche conferite al consigliere comunale e presidente della Congregazione di Carità Giuseppe Sanneris, figura anche quella di Economo del Circolo di Lettura. Un’altra fugace nota sul Circolo nella La Nuova Sardegna del 13/14 dicembre 1913, quando il nuovo pretore avv. Mario Manfredini: “Fu accolto festosamente dal Circolo di lettura che gli offrì una riuscitissima bicchierata alla quale partecipò quanto di meglio conta ad Ales”. Altri fronti d’indagine da percorrere, per definire un profilo più circostanziato, ampio e articolato del Circolo, potrebbero riguardare l’ascendenza massonica dei circoli di lettura alla quale, come sostiene Gianfranco Murtas ne Le stagioni dei liberi muratori nella valle del Tirso, anche quello di Ales non si sarebbe sottratto e il rapporto, presumibilmente non esente da una certa tensione dialettica, con le autorità religiose ben presenti in loco, per numero e qualità, in quanto secolare sede vescovile. Luigi Manias




