L’accento rivela un’omonimia non perfetta. Alès non è il borgo natio di Gramsci bensì quello di Pier André Benoit, in Occitania nel dipartimento del Gard, dove PAB, questo era il suo acronimo / pseudonimo dal 1943, nasceva esattamente 100 anni fa. Tipografo, poeta, scultore, disegnatore, ha donato la sua collezione di opere di Alechinsky, Braque, Picasso, Miró, Picabia, Survage, Vieira de Silva, Bryen, Hugo, ecc. al Comune di Alès, per creare il museo che porta il suo nome https://www.museepab.fr/. Di questa collezione fanno parte anche 450 libri d’artista realizzati da PAB, che costituiscono dunque un’insieme unico di poesia e pittura. Nel 1941 era venuto a contatto con Paul Claudel e Michel Seuphor che lo incoraggiarono a scrivere, dipingere, disegnare e ad intraprendere contestualmente l’attività di editore e tipografo. Un anno dopo Paul Claudel offrì a Benoit, appena ventunenne, il poema Le rose et le chèuvrefeuille per lanciarlo come editore all’insegna dei “Bibliophiles Alésiens”. La rara plaquette, una brossura in 4°, fu affidata da PAB alla cura amorevole di Marius Audin di Lione, che la licenziò il 15 ottobre 1942. Comprensiva di una litografia originale di Othon Coubine fu stampata in appena 120 esemplari, di cui 20 ad personam su carta a mano d’Auvergne con filigrana a tre piccioni, ideata dal Barone Gourbeyre e realizzata a mano da Auguste Favier e 100 su “pur fil” di Lana. I “Bibliophiles alésiens”, nome sotto il quale saranno pubblicati dal 1942 la quasi totalità delle edizioni di PAB, assume nel febbraio del 1947 la forma di una associazione, con Michel Seuphor presidente, mentre Jean Cocteau, Jean Hugo, Lèopold Survage, Alain Borne e un’altra cinquantina di persone compongono la base associativa. Fu ravvisata la necessità di un bollettino ad uscita regolare; il Courrier, dieci numeri pubblicati dal luglio 1947 al dicembre 1948. La maggior parte dei testi stampati da PAB sotto questa insegna sono di Seuphor o di autori da lui suggeriti. La sua partenza il 28 giugno 1948 da Aubagnac a Parigi decretò la fine dei “Bibliophiles alésiens”. Dal 1946 al 1965 PAB si dedicò principalmente alla stampa tipografica e dal 1948 o 1949 tutte le sue edizioni sono eseguite su una piccola macchina collocata nel suo appartamento ad Alès, mentre solo i primissimi libri furono stampati da altri tipografi. Ma non tutti i suoi libri sono tipografici. Negli ultimi anni ha spesso stampato in litografia, offset o anche in fotocopia. In questo caso, anche se sotto il suo controllo, la stampa è stata fatta su materiale che non era suo. PAB ha sempre voluto e cercato di controllare e realizzare personalmente l’intera processo produttivo dei suoi libri. Xilografie, incisioni su linoleum e lastre al tratto, che implicavano la stampa in rilievo, erano realizzate nella sua tipografia, mentre le litografie prima da un artigiano specializzato ad Alès, poi in atelier parigini. Per ricordare i 100 anni della nascita di PAB il museo ha organizzato dal 15 luglio al 31 dicembre vari eventi, fra i quali un’interessante iniziativa per i bambini a cura dell’Associazione Diptyk. Proprio oggi, nell’anniversario centenario della sua nascita, è previsto un laboratorio tipografico dove a partire dalle iniziali PAB saranno composti dei manifesti e dei libri d’artista. Luigi Manias




