Il senso della poesia

Maurice Darantiere, sotto il segno Aux Editions du Raisin, nell’aprile del 1929, manda alle stampe 500 esemplari, su una velina patinata, di Les gammes intérieures. Poèmes 1923 – 1928 di Anne Marie Goulinat, L’esemplare n. 180 comprende una dedica “A Monsieur L. Jarmet En affectueus homage A.M. Goulinat”. Il fatto che la vendita, come si legge in copertina, sia stata affidata alla Libraire Stock de Place du Théatre François, la dice lunga sui giustificati timori dell’autrice sull’affermazione commerciale della sua opera prima. Che comunque fu salutata con qualche indulgenza dalla critica (La Nouvelle Revue, 1929: 178), anche a posteriori: “Des poetes digne de consideration sont Anne Marie Goulinat (nee en 1908) pour Le Gammes intériuers ..” (Robert Sabatier, Histoire de la poesie française. XX° siecle, I, 2008: 182). La Goulinat è autrice longeva e prolifica (22.11. 1908 – 3.04.2008), sebbene la sua successiva produzione non raggiungerà più la dignità tipografica dell’esordio. Ha all’attivo: Feux épars. Poemes (in proprio 1930, c/o La vie ); Printemps (Les Terrassese Lourmarin de Provence, 1930); La Chaine rompue: trois actes en vers (Paris, Libraire Raymond Laure, 1934), Fantaisies dramatiques: Six pièces en vers (Paris, Chant, 1937), su cui Maria Croci scriverà: “ha dato libero sfogo alla sua immaginazione poetica in sei drammi in versi, che ci trasporta nel paese dei sogni. Una scrittrice delicata che ha il senso della poesia (Donne italiane. Almanacco annuario, Firenze, Giannini & Giovannelli, 1938: 226 – 227). Dopo la guerra pubblica Clartes (Au Pigeonier, 1946); Réalités. Poèmes(Paris, Pierrè de Ronsard, 1947). Interessante il suo saggio Le message ouvrier de Simon Weil (Revue de histoire economique et sociale, n. 26, 1958:202-219), dove espone la posizione della Weil sul Taylorismo, che si differenziava dai sindacati negando che il lavoro in fabbrica non doveva essere alleviato ma piuttosto illuminato. La collocazione della Weil, ricorda la Goulinat, è la stessa di Zeev Sternhell: “ni droite, ni gauche”. Nel 1958 ritorna alla poesia con Ombres et lumieres (Edition Sesame), così negli anni successivi, Apocalyps (Paris, Chant, 1959); Quatre hommes condamnés : pièce en douze tableaux (Paris, Plume d’or, 1960); Ecrin (Paris, Plume d’or, 1965); Quelques voix (1968) vincitrice del Prix Valentine de Wolmar e Jean Grabiel Goulinat, sa vie, sa carriére (Paris, Carrefour des lettres, 1974), in omaggio al padre pittore, opera vincitrice nel 1975 del Prix Montyon dell’Academie Française; L’Envoûtée. Suivi de l’odyssée de mignon (La Pensée Universelle, Paris, 1980); Les roses et les annés.1908 – 2007 (Editions du lion, Le source d’or s.d.). Luigi Manias